Generi

giovedì 27 marzo 2014

Tutto in un ballo

SCRITTO DA: AZZURRA LUCIANI - MASSIMO FERRARIS - ILARIA ALLEVA

-Sarah sei pronta?
-Si ho quasi fatto, mi metto le scarpe e scendo.
Erano passate da poco le 22:00, Sarah e Martina si stavano facendo accompagnare alla festa. Era il loro ultimo anno di liceo, l'avrebbero chiuso con un ballo, il primo ballo organizzato dagli studenti dell'ultimo anno. Nessuna delle due aveva un accompagnatore, ma l'importante era divertirsi con i loro amici.
Arrivarono nella sala affittata, gli studenti erano tutti fuori, salutarono quelli che conoscevano e corsero dentro ad aiutare i compagni di classe a gestire il bar improvvisato da loro.
-Ei, Sarah! - si sentì chiamare, lei stava prendendo le birre per metterle in frigo.
-Un attimo e arrivo, vuoi qualcosa da bere? - non si era ancora girata a vedere chi era, voleva rispettare il suo turno al bar, per poi andare a ballare.
-Ti posso dare una mano? - si girò e vide Alessio.
-Ciao Ale, comunque no grazie, finiresti per ubriacarti - si allungò in avanti per salutarlo - ma... a quanto pare già lo sei - sentendo l'odore dell'alcol tornò a sistemare le bottiglie.
Erano due anni e mezzo che portavano avanti una relazione con dei continui tira e molla, ma non potevano fare a meno l'uno dell'altro. Lui aveva due anni meno di lei, lui 17 e lei 19, ma sembrava il contrario. Si erano appena rilasciati, perché lui, all'ultimo momento aveva invitato una ragazza della sua classe al ballo, invece che lei.
-Vai via, ce la faccio da sola, fra poco devi anche suonare.
-Fatti passare l'incazzatura, dopo parliamo ... ah! Sei uno schianto con questo vestito. Ti amo!
-Ho sentito tutto- disse Martina, avvicinandosi. -Stai attenta o ci ricadi.-
-Questa volta no, stanne certa- anche se quel "ti amo" finale l'aveva spiazzata. Non era capace a rimanere indifferente alla presenza di Alessio, e questo la faceva arrabbiare. Il mondo era pieno di bei ragazzi, anche più maturi di lui, ma il destino aveva voluto che fosse proprio quel ragazzino a farle perdere la testa.
-Ci voglio credere- commentò con sarcasmo l'amica. -A proposito, Claudio ha portato alla festa alcuni suoi compagni di corso, vuole presentarceli.-
Claudio era un amico di Martina, un tipo a posto iscritto al secondo anno di Ingegneria, che lei conosceva sin da piccola. Erano nati e cresciuti nello stesso palazzo, con madri amiche per la pelle e i papà che nutrivano la stessa passione per il calcio. Avevano condiviso l'infanzia come fratelli e per un po' erano stati in compagnia insieme. Purtroppo l'Università li aveva un po' allontanati, ma Claudio non si sarebbe perso per nulla al mondo il ballo di fine anno dell'amica.
Sarah mollò le bottiglie e seguì Martina verso un crocchio di ragazzi tutti vestiti in modo elegante. 
-Come siete in tiro?- li apostrofò. Claudio si mise a ridere e presentò gli altri tre alle ragazze. Tipi bellocci, ma niente di più. L'unico veramente tosto era Claudio, Sarah doveva ammetterlo. Gli occhi di lui non mollavano un attimo Martina e questo la spinse a considerare che il ragazzo aveva una bella cotta per lei. La serata ebbe inizio, la band iniziò a suonare e Alessio cominciò a menare colpi alla batteria. 
-Che la festa abbia inizio!- gridò al microfono il cantante.
Sarah tornò dietro al bancone. Uno degli amici di Claudio, Giacomo, la raggiunse per chiedergli da bere.
-Cosa avete da bere?
-Cosa vuoi? Abbiamo un po tutto.
-Li sai fare i cocktail?
-Ora chiedi un po troppo.
-Se vuoi ti aiuto, ho fatto il barman in discoteca - passò dietro al bancone e si preparò un semplice room e coca. Sarah alzò la testa verso il palco e vide Alessio che fissava Giacomo.
-Ok! Credo che tu non debba stare qui dietro ... sei qui per divertirti - si voltò di scatto e vide Alessio che le sorrideva compiaciuto, anche Giacomo lo guardò e Alessio cambiò subito espressione.
-Va bene, ma dopo voglio ballare con te, promesso? - lei annui e rimase sola a servire i vari studenti.
Alle 23:30 Sarah finì il suo turno e lasciò il posto a Martina, che si fece aiutare volentieri da Claudio. Avevano smesso di suonare anche le due band, per far suonare il Dj.
Sarah andò verso Alessio a bordo pista, voleva parlare con lui e cercare di chiarire, ma Giacomo la prese e la portò al centro della pista.
-Possiamo ballare dopo, devo parlare con ... emh... - in quel momento arrivò Alessio.
-Deve parlare con me, il suo ragazzo! - Sarah si trovava, disorientata, tra due fuochi.
-Ragazzo!?- si lasciò sfuggire lei, dalla sorpresa.
-Ma lo conosci 'sto qui?- le chiese Giacomo indicando Alessio a Sarah e parlando di lui come se non ci fosse.
-Senti, coso, mi conosce eccome! Sparisci dalla mia vista! Aria! Smamma!- Alessio lo spintonò.
-Non mettermi le mani addosso! Ti abbasso di venti centimetri!
-Vediamo se ci riesci!- ribattè Alessio e subito dopo sferrò un pugno a Giacomo in piena faccia, rompendogli il setto nasale.
Sarah era sempre più allibita.
-Ma che sei scemo!?- urlò a Alessio.
Nel frattempo Giacomo si era ripreso e sferrò un pugno ad Alessio, spaccandogli il labbro. Scoppiò una rissa. Sarah non sapeva se essere lusingata dal fatto che ben due ragazzi si stessero contendendo un ballo con lei, o se essere terrorizzata dal fatto che potesse finire male. Quindi se ne stava lì mugugnando di tanto in tanto un "fermi!" o un "basta". Vide Martina che stava tentando di farsi strada tra la folla, ma non fece in tempo ad arrivare prima dei buttafuori. Quelli non vollero troppe spiegazioni, semplicemente presero i due ragazzi e li buttarono fuori. Sarah accorse. Giacomo e Alessio avevano ancora qualcosa da dirsi, ma il primo indietreggiava verso la propria macchina. 
-Tanto ci rivediamo, abbiamo un conto in sospeso-disse al rivale con aria minacciosa-A presto, Sarah!- si congedò dalla ragazza. 
Sarah andò da Alessio. Aveva la faccia tutta imbrattata di sangue.
Sarah corse da Alessio, gli prese la testa tra la mani per vedere come era ridotto.
-Vieni! Ti devo medicare e pulire ... sei tutto sporco di sangue.
-Devi?
-Si! Forza cammina - lo prese per il polso e lo riportò dentro. Iniziò a chiedere, ai ragazzi della sua classe se c'era una cassetta del pronto soccorso, quando la trovarono lo portò nel bagno al secondo piano. Lo fece sedere su una sedia, presa in corridoio, ed iniziò a tirare fuori tutto l'occorrente per disinfettarlo.
-Sei bellissima!
- E tu sei un cretino! ... Poi se lo pensavi davvero non invitavi Barbara.
-Hai ragione, sono un cretino, però io ti amo davvero.
-Perché lo continui a ripetere?! ... Lo sai che ti amo anch'io.
-Non ti vedrai ancora con quello li, vero?
-No, non ti preoccupare. Ora sta zitto, sennò non riesco a disinfettarti - lui socchiuse la bocca e si lasciò medicare, facendo qualche smorfia di tanto in tanto. Per finire, tagliò un cerotto in due sottili strisce e glie lo mise dove aveva ricevuto la botta.
-Ti va di ballare?
-Io mi sarei già dovuta far vedere in pista, voglio provare a vincere la corona di reginetta, poi noi dei quinti a mezzanotte dobbiamo fare la sfilata con gli accompagnatori e io la farò con Riccardo.
-Lo so, è colpa mia, sono un cretino. Ci sarei potuto stare io al posto suo - Sarah si limitò ad annuire, compiaciuta che aveva capito il suo errore.
Scesero in pista, era mezzanotte passata e la sfilata non era ancora iniziata. Stavano ancora ballando,
-Balli con me? - le chiese Alessio, Sarah lo prese e lo tirò al centro della pista.
Sarah iniziò a dare spettacolo con dei passi di danza, non aveva mai fatto danza, ma si sapeva muovere molto bene. Si mise di schiena ad Alessio, alzò le braccia ed iniziò a muovere il bacino. Alessio la prese per i fianchi e l'avvicinò a lui, gli baciò il collo, poi avvicinò la sua bocca al suo orecchio. 
-Stai esagerando. 
-Si, ma tu mi assecondi - la girò verso di lui, contemporaneamente partì un lento e la strinse a lui.
-Dopo questo lento lasciamo spazio alla sfilata dei quinti con i loro accompagnatori - disse il Dj con voce sensuale.
Finito il lento tutte le persone si spostarono ai lati della pista, lasciando un corridoio che tagliava la sala in diagonale.
-Iniziamo la sfilata con il 5A, prego ragazzi e ragazze - disse il Dj invitando la classe ad attraversare la passerella - ed ora il 5B - Alessio si trovava in prima fila, per vedere passare Sarah. Quando passò, lei le accarezzò la guancia e le sussurrò 'Ti amo'. Per ultimo passò il 5C.
-Ora, ragazzi e sopratutto ragazze, scrivete due nomi sui foglietti che vi hanno distribuito, per votare i vostri preferiti, non devono essere per forza due persone della stessa coppia, basta che siano un ragazzo e una ragazza e che siano della scuola, i nomi li trovate scritti sul cartellone all'entrata, con vicino la loro foto. Ed ora votate! - esclamò il Dj a fine sfilata.
Tutti gli studenti votarono, poi due ragazzi tra tutti, contarono i voti.
-I giochi sono stati fatti, ora vediamo chi è la Reginetta e il Re del ballo - urlò il Dj al microfono.
-Sicuramente non vinco - disse Sarah a Alessio.
-Per me sarai sempre una reggina - la strinse forse a lui.
-Il Re del ballo è... Gabriele - era considerato il ragazzo più bello della scuola - e la sua Regina è... Martina.
Sarah corse da lei ad abbracciarla. Martina prima di salire sul palco ricambiò l'abbraccio di Sarah e abbracciò Claudio. Claudio e Sarah gli fecero cenno di salire sul palco.
-Però dopo dobbiamo parlare - disse a Sarah mentre veniva portata da alcuni ragazzi verso il palco.
Alessio raggiunse Sarah e Claudio per vedere l'incoronazione. Ora il Re e la Regina dovevano riaprire le danze, Claudio stava diventato verdi d'invidia, tanto da non riuscire a stare fermo.
-Calmati! E' solo un ballo, dopo torna da te.
-Io sono calmissimo. 
-Si certo, anche io quando Sarah parlava con il tuo amico ero calmo... come te ora.
-Secondo me glie lo devi dire che ti piace
-Dici?
-Dopo portala fuori, a camminare e glie lo dici, o mentre ballate... vedi te
-Ok! Grazie Sarah, lo farò.
Martina e Gabriele riaprirono le danze. Ballarono l'inizio di un lento da soli, poi la maggior parte delle coppie li raggiunse mettendosi intorno a loro.
Finito il ballo, Martina strappò Sarah dalle braccia di Alessio e la portò via.
-Dobbiamo parlare, senza di te! - Martina non aveva mai sopportato Alessio, dal primo momento che l'aveva visto, neanche a Sarah inizialmente stava simpatico, lo trovava arrogante, pieno di se e infantile. Se non fosse stato per Vittoria, un'altra sua migliore amica, che quella sera non era potuta andare al ballo, a lei non sarebbe mai piaciuto. Gli aveva messo in testa quest'idea, fino a farcela credere, riuscendo anche a farli mettere insieme, ma Martina continuava a pensare tutto quello che prima Sarah pensava di lui.
-Cosa c'è? - gli chiese Sarah, come se fosse appena caduta dalle nuvole.
-Cosa non andava in Giacomo? 
-Giacomo non è Alessio, semplice! Non può smettere di piacermi da un momento all'altro.
-Lo sai cosa penso di lui...
-Si, lo so, e ti do ragione, lo pensavo anch'io, ma... è più forte di me, non di posso far niente. Mi basta un suo 'ti amo' è non sono più incazzata con lui.
-Visto!
-Si lo vedo, guarda che carino...
-No, ti piace talmente tanto che non riesci a dirgli di no e lui se ne approfitta.
-E tu perché continui a dire di no a Claudio? Svegliati gli piaci! - Sarah tornò in se e Martina rimase stupita. Fissava insistentemente la sua amica, senza sapere cosa fare e dire.
-C-come lo sai tu?
-Me lo ha detto lui, però non dirgli che te l'ho detto, gli rovineresti la sorpresa.
-Sorpresa? 
-Shhh! Non dire niente, va da Claudio ... e io vado Alessio.
Alessio l'aveva fissate per tutto il tempo che erano state via, appena vide che Sarah andava verso di lui, le andò incontro.
-Cosa ti ha detto?
-Aspetta, voglio vedere se vanno a fare un giro o qualsiasi cosa fanno - aspettò qualche istante, il tempo che Martina e Claudio si allontanarono dalla sala - Ok! Che mi avevi chiesto?
-Cosa ti ha detto Martina!?
-Niente... mi ha detto che ti devo lasciar perdere - Alessio spalancò gli occhi - ma non è facile - lo abbracciò e lo baciò. 
-Aio .. il labbro.
-Scusa, non ci ripensavo. 
-Ma come? Non lo vedi?
-Mmmh ... volevo baciarti - disse fingendosi offesa. 
-Vieni qui! - la tirò a se e la baciò delicatamente - andiamo a fare un giro anche noi? Ce un parco qui vicino.
-Va bene, però mi prendi in braccio, mi stanno iniziando a fare male i piedi - uscirono dalla sala e la fece salire sulla schiena.
Arrivarono al parco, con qualche lampione sparso che lasciavano una luce fioca. Era romantico, ma metteva anche un po di paura. Sarah ne approfittò per stare stretta tra le braccia di Alessio, ma un po di paura ne aveva.
-Ho paura! - Sarah era ancora sulla schiena di Alessio, sentendo quelle parole la fece scendere e la strinse a lui.
-Va meglio? - Sarah lo circondò con le braccia, per quello che poteva e gli sorrise, lui ricambiò il gesto stringendogli le spalle.
Alessio si sedette sulla panchina al centro del parco e Sarah si sedette sopra le sue gambe,
-Hai freddo?
-Un po sulle spalle, ho lasciato il copri spalle dentro - Alessio si tolse la giacca, restando in camicia e la mise sulle spalle si Sara - grazie! - per ringraziarlo gli diete un bacio - che gli dici a tua madre del labbro?
-Gli dico che stavo difendendo la ragazza che amo - lei sorrise imbarazzata 
-Scemo
-Ma è vero - restarono in silenzio per qualche istante - scusa per non averti portato al ballo, non lo so neanch'io perché l'ho fatto
-Non ne parliamo più, penso di non essermi mai incazzata tanto - continuarono a stare un silenzio
-Ti amo! 
-Ti amo anch'io!
Restarono soli fino alle 3:00 del mattino, quando squillo il telefono di Alessio.
-E' Martina. Pronto?! - mise il viva voce.
-Ma dove cazzo siete? 
-Che ti frega - gli disse Alessio.
-Ale... oii che c'è? 
-Ecco fammi parlare con Sarah che è meglio, dove siete?
-In un parchetto vicino alla sala.
-Ci devi venire ad aiutare a pulire.
-Ecco ora torniamo - chiuse la chiamata e si alzò in piedi.
-No dai, stiamo un altro poco - la ritirò verso di lui e la fece sedere.
-Forza andiamo, sono più di 2 ore che siamo spariti - si alzò e tirò su anche lui - con chi devi tornare a casa e a che ora devi tornare?
-Non lo so, forse chiamo Davide e mi faccio venire a prendere, non mi va di far svegliare mamma.
Arrivarono in sala e i compagni di classe di Sarah stava mettendo a posto l'attrezzatura sul palco. Lei andò al bancone per pulire, togliere le bottiglie e i bicchieri usati. Alessio si fermò davanti al bancone a guardarla.
-Vieni dietro ad aiutarmi, cammina!
-Si signora! - passò dietro al bancone, prese gli scatoloni e posò dentro le bottiglie non finite - meglio io qui con te, che quello la...
-Basta Ale, basta! Abbiamo fatto una cazzata a testa, ora basta!
La serata era praticamente finita. Sarah era seduta fuori dalla sala insieme ad Alessio, Martina e Claudio. Claudio, da come si comportava era riuscito a dichiararsi a Martina, sicuramente lei gli avrebbe raccontato tutto a casa, come facevano ogni volta che dormivano insieme.
Alessio era completamente assente mentalmente, non stava partecipando alla conversazione con Sarah, Martina e Claudio, fino a quando la parola 'ballo' non gli fece venire in mente che voleva fare una cosa da tutta la sera.
-Sarah vieni - la prese per la mano e la tirò dentro la sala, ormai vuota.
-Che c'è? - tirò fuori le cuffie dell' ipod, ne mise una a lei e una se la mise lui, fece partire 'Give me love' di Ed Sheeran. Era la loro canzone. Sarah si mise la mano davanti alla bocca - la nostra canzone, era tantissimo che non la sentivo, ma perché, cosa vuoi fare? - Sarah aveva ancora la giacca di Alessio, gli piaceva tenere i vestiti del suo ragazzo.
-E' nella tasca destra della giacca - per due anni avevano deciso di non farsi i regali, per non spendere i soldi e metterli da parte per fare una vacanza insieme, si facevano il regalo solo per il compleanno. Sarah mise la mano nella tasca e tirò fuori una scatolina di velluto blu scuro. Sarah rimase immobile, tutti i loro amici li stavano guardando - Aprila! - Sarah fece come detto. 
All'interno c'era un anello in oro bianco con un diamante quadrato al centro e due più piccoli ai lati di esso - sono Swarovki - lo prese e glie lo infilò al dito.
-Non so che dire.
-Di che mi ami e che lo accetti.
-Si, si! - disse entusiasmata - ti amo! - si buttò tra le su braccia felicissima del gesto.

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