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domenica 4 maggio 2014

Coma di vita

SCRITTO DA: ANONIMO  -  ANDREA DE CICCO NARDONE - MARTINA BARDUCCI - ANONIMO - BARBARA VILLA MASTROPIERRO - RITA MAURIZI

Ricordo la tua bocca serrata, i denti digrignati in un sorriso orribile. Ricordo le lacrime versate sul cuscino. Le preghiere a un Dio inesistente, che non sente. Com'ero fragile davanti alla tua morte e come respiravi piano per non perdere un soffio , un soffio soltanto di vita! Piangevo e non sapevo fare altro : tu non parlavi più. Le sentivi le mie gocce salate cadere giù? Ascoltavi che piano piano morivo sempre più? Te ne sei andata senza un sussurro, senza una parola. In un coma di vita che non parla, in un coma di vita che si allontana passo dopo passo. Ricordo. Ti vedo. Sorridi. Vorrei chiederti se Dio esiste, se hai lottato fino in fondo,ma non importa. Sorrido. Ogni nostro sorriso segreto e' soltanto ciò che conta ora , adesso, in questo coma di vita.
Dove sei scomparso? dove ti sei nascosto? Sei qui, ma qui sono sola.
Così ti guardo ma nel mio sguardo non vedo niente, troppo immobile, troppo affranta, mi trascini nella tua morte ed io mi lascio trasportare. Annego nei ricordi dove i sorrisi erano nostri, dove gli occhi si incrociavano e dove le nostre anime si toccavano.
Ricordo quando abbiamo litigato, ed io ho desiderato malamente questo momento senza sapere che pena mi avrebbe donato. Ricordo i tuoi abbracci, momenti infiniti scanditi dal battito del tuo cuore.
Mi hai lasciata sola, e solo con i ricordi riesco a vivere. Forse sei vicino a me, ricordi con me, siamo vicini andando a ritroso. I miei ricordi non sono i tuoi, non lo saranno mai, e i tuoi non li custodisco, ma vorrei avere pure quelli, perché quello che ho non mi basta più.
Mi senti? mi senti nel tuo coma di vita? io ti sento nel mio. 
Più forte del tic toc delle lancette
più forte di ciò che il mondo trasmette.
Dov'è il tuo profumo?
il mio sa ancora di te.
Le mie mani ti cercano
I miei occhi ti riflettono
Io ci sono, tu dove sei?
In quei momenti l'orologio faceva tic, tac, tic, tac. Quanto c'è di più sincero se non un tic tac? In quei momenti mentre respiravi piano e forte, tic e tac, forte e piano non sentivo più la tua voce. Si può chiamare il tuo coma, un coma di vita? Neanche l'avevi la vita sul tuo volto, sui tuoi capelli, sui tuoi sospiri. Vita, vita, vita ma che vita! Tu eri già morta. Ma io m'illudevo sai? Lo sai? Lo sentivi? Io sì. Infatti prima di quel coma mi ero tappata le orecchie. La malattia ti aveva rubato le parole e io non volevo neanche sentirle quelle poche, insensate che dicevi. " Non ho i denti, mettetemi i denti? Nonna? Lavami gli occhiali con il dentifricio! Nonna? Non ho i denti, mettetemi i denti! Nonna?" Poi nulla. Non una parola, non un addio. La luce sul comodino rimaneva accesa, che senso aveva poi quella luce? Nessuno, come il tuo coma di vita. Come la tua nera e buia morte.
La luce rimase accesa. Tu ti eri spenta, e io con te.
In un attimo fui catturata da quel buio, da quel buio in cui tu eri caduta da tempo. 
Mi hai lasciato qui sola, con il mio dolore, con la mia solitudine. Lo sapevi che non capivo questo mondo, che solo tu riuscivi a rendere tutto meraviglioso, anche il vuoto lasciato da lei. 
Adesso devo rimboccarmi le maniche, devo farmi forza, tirarmi fuori da questo vortice impazzito e ricominciare a vivere. 
Io devo tornare a vivere, tu sei morta. E non torni, non è come dice Don Sandro.
Dicono che la vita continua, facile per chi ha qualcuno a cui legarsi. Loro non sanno quello che ho dentro. Loro non sanno che sono rimasta sola.
Io accanto a tenerti la mano , la tua mano che diviene sempre più fredda . Il tuo volto scavato dalla sofferenza , la tua bocca bruciata da piaghe. Il tuo rantolo forte che mi è entrato dentro per un mese ,ora è flebile e si allontana. Cadi nel sonno profondo e io cado senza lacrime sul tuo corpo per un ultimo abbraccio.

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