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lunedì 17 marzo 2014

Seduta spiritica - seconda parte - Il segreto della filasporta

SCRITTO DA: MASSIMO FERRARIS - PAOLO ALBERTIN - NADIA FINOTTO

Nel Regno di Wabas il Folletto Jakow era in riunione con i propri generali per discutere circa il fallito attacco della sera precedente. Gli Huro, vere macchine da guerra da lui creati, erano stati sconfitti da quel branco di nani e la cosa lo fece ribollire di rabbia. Come avevano osato distruggere il genio del suo operato? Guardò i folletti davanti a se ed ebbe un moto di rabbia.
-Siete degli incompetenti!- urlò, picchiando il pugno sul tavolo. -Farsi fregare così. Potevamo avere la vittoria in pugno, se solo aveste pensato un attimo prima di agire. Gli gnomi sono essere inferiori, ma molto furbi, non dovete mai dimenticarlo. Chi di voi mi relaziona sull'accaduto?-
Il generale Worp, il più anziano, prese la parola. Si alzò al cospetto di Jakow e tossendo leggermente per darsi un contegno iniziò a parlare. -Mio Signore, è sorto un problema. Nel regno di Gunija sono comparsi quattro ragazzi, probabilmente giunti tramite una filasporta. Ho visto con i miei occhi il Capo Mnop combattere al loro fianco, con armi molto sofisticate che mettevano in fuga gli Huro. Poi, all'improvviso è comparso il nano maggiore Koy, con dimensioni da umano e dotato di un'arma in grado di polverizzare gli avversari. Non c'è stato modo di rispondere all'attacco, quindi abbiamo dovuto battere in ritirata.-
-Armi così sofisticate possono essere state create solo da Gnurp, il lo scienziato. Una mente illuminata e studioso talentuoso. Un ostacolo sul nostro cammino, che va eliminato, come pure quel gruppo di umani- Jakow stava elaborando un piano, tra il silenzio generale. -La nostra missione deve spostarsi su un altro lato. Dobbiamo rapire Gnurp e costringerlo a rivelarci il segreto della filasporta...-
Worp fece un mezzo inchino e si ritirò in dignitoso silenzio senza proferir parola riguardo al fatto che rapire Gnurp era un'impresa secondo lui impossibile. Gnurp non era solo un grande studioso ed un grande scienziato, era un discendente di quella che un tempo era stata la potente popolazione degli gnomi Soyr . I Soyr erano una popolazione che in tempi antichi era molto temuta perché erano i creatori delle filesporte: nessuno più di loro le poteva quindi conoscere ed usare in tutte le loro sfaccettature. Si diceva, ma erano solo voci e nessuno ne era sicuro, che Gnurp avesse ricevuto in eredità la formula originale della creazione della prima filasporta e che, con le sue enormi capacità e con la conoscenza approfondita che ne aveva, stesse studiandone e sviluppandone di nuove talmente avanzate che nessuno se le poteva immaginare.
Figuriamoci se si riusciva a rapirlo e a farlo anche parlare! Jakow questa volta si stava andando a ficcare in un vicolo non solo cieco, ma anche sordo e muto. Worp, pur essendo il generale anziano, iniziò a meditare seriamente se non fosse il caso di fare le valigie e sparire da Wabas per sempre.
Dal canto suo Jakow, dopo la disfatta della sera prima, era scettico sulla riuscita di questa nuova missione più che altro perchè appariva sempre più chiaro che questi Huro non gli erano riusciti poi proprio bene: è pur vero che non tutte le ciambelle vengono col buco, ma qui pareva che il buco mancasse decisamente a molte delle sue ciambelle. Lì più che le ciambelle, ad avere un buco era la formula di creazione e doveva trovare il modo di tapparlo. La missione che si era prefissato era molto difficile, se non avesse trovato in fretta una soluzione avrebbe rischiato l'annientamento delle sue creature.Decise quindi immediatamente di rinchiudersi in laboratorio.
Il drappello di nani attraversò la radura e si inoltrò nella foresta. Il passaggio delle belve della sera precedente aveva aperto alcuni varchi tra i cespugli e questo era sufficiente per la loro taglia, non avrebbero dovuto aprirsi la strada a colpi di spada. 
Il sole caldo che li aveva accolti all'uscita dalla casa del capo villaggio ora faticava a superare la barriera dei rami degli alberi che dominavano il bosco. La debole luminosità del sentiero comunicava a tutti un senso di oppressione che li faceva stare zitti, tesi all'ascolto di una moltitudine di rumori improvvisi che nascevano al loro passaggio. Quegli alberi erano malati da molto tempo: Jack percepiva il puzzo di muffa e il sentore di marcio che rendeva quella foresta una cimitero arboreo, imbalsamato in un perenne autunno spettrale.
"E' molto lontano il covo di Jakow?" Jack rivolse la parola a Mnop, ma quello indicò solo davanti a sè, come a dire 'avanti, avanti!'. Mark era stanco di portare scudo e spada: all'inizio gli sembrava di partecipare ad una carnevalata, ma ora aveva voglia di liberarsi di quei pesi molesti. Guardò Jack interrogativamente, ma lo sguardo che ricevette lo riportò nei ranghi, qua non si scherzava. Dopo più di un'ora di cammino giunsero alle sponde di un ruscello che sbarrava loro la strada. L'acqua era rapida e trasparente, ribolliva sulle pietre piatte del fondo in mulinelli frizzanti. Non sembrava profondo, anzi era proprio basso. Mnop fermò la comitiva: "Dobbiamo cercare un ponticello di assi verdi, cerchiamolo." e si diresse verso destra lungo l'argine.
"Ma quale ponte." pensò Brandon "Qua si passa tranquillamente" e si immerse a passo sicuro.
"Fermo!" urlò Mnop, "Non lo fare, torna indietro!"
Brandon non lo poteva sapere, ma l'acqua del fiume Knosso, che fungeva da confine tra il regno di Gunija e quello di Wabas, aveva il potere di pietrificare gli gnomi. Per fortuna la trasformazione durava poco, ma in quelle tre ore chi ne era colpito risultava cosciente ed imprigionato in un corpo di pietra.
-Fermi, non lo toccate!- urlò Mnop agli altri ragazzi. -Basta anche una sola goccia per rendervi come lui. Dobbiamo usare degli stracci e trascinarlo a riva. Una volta asciutto tornerà come prima.- Fecero come il Capo aveva detto e lasciarono il povero Brandon al riparo, coperto dai rami.
-Quando ti sveglierai, segui il sentiero per circa mille passi, poi gira a destra quando vedrai un masso a forma di tartaruga. Quello è l'ingresso del Regno di Wabas. Ti lascio un cerfischio, basta che ci soffi dentro e noi ti verremo incontro.-
A malincuore il gruppo ripartì, superò il masso e si trovò in poco tempo ai piedi della collina che conduceva al castello di Jakow. Stranamente nessuna guardia folletto era in vista, e questo impensierì Mnop, abituato alle imboscate degli avversari.
-Guardate là- disse Dave indicando un punto della strada poco più avanti. -Quelle sono porte riflettenti, rendono invisibile quello che si nasconde dietro, e ci gioco l'armatura se le guardie non sono la dietro.- Non ci volle molto ad appurarlo, poichè dopo un paio di minuti di appostamento scorsero due folletti armati di tutto punto comparire. E non erano soli.
-Maledetti Huro!- esclamò Mnop -Non finiscono proprio mai. Jakow ne crea in continuazione. Cerchiamo di stare sottovento, hanno la brutta capacità di sentire l'odore di gnomo.-
"Come ci nascondiamo? Non ci sono ripari fino al castello." Jack guardava quella tetra costruzione che svettava in cima ad una collina brulla. "Non ce ne sarà bisogno, entreremo dal canale di scarico, lì in fondo." Mnop si avviò con fare sicuro verso un canalone secco che scorreva parallelo al sentiero di salita. Sembrava solo pieno di ghiaia, ma Mnop arrivò davanti un lieve avvallamento, ci picchiò con la spada: risuonava vuoto. "Datemi una mano." e con Jack e Dave sforzarono un coperchio di metallo coperto di ghiaino, "Si apre solo quando c'è necessità" esclamò raggiante "Bene, non sembra vigilato, gli spurghi fanno schifo anche ai folletti." così si infilò in quel condotto maleodorante. "A dire il vero farebbe schifo anche a noi..." mormorò Elliott mentre si infilava cercando di non toccare quelle pareti luride.
Jack ora capiva perchè erano stati trasformati in nani: nessun umano sarebbe passato per quei cunicoli, era stato tutto previsto da Mnop.
Cominciarono a percorrere, chinati in avanti, quel cunicolo scivoloso. L'aria era irrespirabile e giungevano roboanti rumori amplificati di scarichi che provenivano da chissà dove, Mnop non parlava ma aumentò l'andatura, cosa che non contribuì alla tranquillità del gruppo.
Ad un certo punto il cunicolo risalì per alcuni metri, diventando troppo scivoloso "Puntatevi con le spade, aiutatevi, bisogno arrivare lassù" sussurò Mnop dopo che si era lordato per bene scivolando a terra. "Svelti, diamoci una mano l'un l'altro, bisogna uscire di lì." ed indicò la porta di una botola sopra di loro. Scivolando, cadendo, il drappello riuscì ad emergere in uno stanzone maleodorante. Vuoto, per loro fortuna. "Ecco, magnifico, siamo nel castello" mormorò Mnop.
Nel frattempo Gnurp era alle prese con uno degli esperimenti più potenti a cui avesse mai lavorato, quello di Protezione. Il laboratorio, nonostante fosse presidiato da guardie armate, conteneva segreti che, se fossero finiti nelle mani di Jakow, lo avrebbe reso il folletto più potente di tutti i Regni. I libri del Cambiamondo, nei quali erano spiegati tutti i segreti della filasporta dovevano assolutamente essere oscurati alla vista. Gnurp iniziò a unire gli ingredienti e a mormorare le formule magiche. Era la prima volta che lo faceva, e non doveva sbagliare. Mnop era un valoroso Capo guerriero, ma non era detto che riuscisse nell'intento di invadere il Regno di Jakow, per cui i libri dovevano essere protetti, a costo della sua stessa vita.
Il gruppo di gnomi, una volta infiltratosi nel castello, prese tempo; non conoscendo l'ambiente era pericoloso agire d'impulso, anche se Jack dava segni di impazienza. La stanza in cui erano spuntati sembrava un deposito di indumenti. Mnop assunse un'espressione schifata quando si accorse che i vestiti erano sporchi e maleodoranti. Si avvicinò alla porta che dava su un corridoio e fece cenno agli altri di seguirli in silenzio. Dal fondo provenivano voci e risate, probabilmente di soldati. A giudicare dalla luce che filtrava dalle feritoie Mnop capì di essere nelle segrete del castello, probabilmente nella zona in cui risiedevano le celle dei prigionieri. Se così era sarebbe stata una grossa fortuna: molti suoi sudditi erano stati imprigionati negli ultimi mesi durante gli attacchi degli Huro, prima che Gnurp inventasse le xamble.
-Seguitemi in silenzio, penso che ci divertiremo- mormorò agli altri, e camminando rasenti al muro spuntarono alle spalle di un gruppo di cinque folletti armigeri.? Non ebbero nemmeno il tempo di accorgersene che in un attimo giacevano a terra tramortiti.
"Sbrigatevi a legarli poi li nascondiamo nel deposito." Mnop appoggiò la mazza ferrata che aveva appena usato e con degli stracci strappati legò strettamente mani e piedi di un soldato. Poi lo trascinò nello stanzone, nascondendolo sotto un mucchio di vestiti. Così fecero gli altri. Prima però li perquisirono attentamente senza rinvenire chiavi di celle. "Dove saranno? Bisogna liberare i miei fratelli, ne avremo bisogno." Mnop ritornò nel corridoio e controllò la stanza dei soldati, senza alcun riscontro. "Dovremo proseguire, ci devono essere da qualche parte." Il corrodoio proseguiva ancora per una decina di metri, poi si diramava in due direzioni opposte. Jack sporse la testa a destra: clangori lontani, grida, lamenti: laggiù si trovavano senza dubbio le celle. Mnop ascoltò a sinistra: solo alcune voci e risate, porte che sbattevano: ecco dova stavano le chiavi, negli alloggi delle guardie! Non c'era dubbio dove si dovesse attaccare per primo.
I nani si riunirono: "Avanzeremo piano, dobbiamo sorprenderli per avere le chiavi." Mnop si tolse di dosso tutto quello che avrebbe potuto far rumore, "Tenete solo un'arma, non voglio sentire metalli che sbattono, i folletti li abbiamo già sorpresi una volta ma hanno le orecchie fini, quei cinque che abbiamo catturato erano mezzi ubriachi, questi no. Impugnò la sua mazza ferrata e poi iniziò a percorrere il corrodoio, stringendosi alla parete. Gli altri lo seguirono, col cuore che batteva forte e sembrava rimbombare su quei muri ammuffiti ed umidi. 
In pochi minuti si avvicinarono ai folletti quel tanto che bastava a sentire le loro chiacchiere. Erano sette, seduti su una panca ed avevano poggiato a terra le armi, ma non si poteva sorprenderli perchè erano rivolti all'entrata del corridoio. I nani avrebbero dovuto attaccare frontalmente.
-Fossi in voi alzerei per bene le mani e poserei le armi a terra- la voce li sorprese alle spalle. Mnop si girò pronto al combattimento, ma si trovò davanti il generale Worp al comando di una dozzina di folletti muniti di balestra.
-E' un onore avere qui con noi il Capo Mnop, quale regalo più bello per il mio Signore Jakow.- Fece cenno ai soldati di disarmarli e legarli.
-No, Mnop mi serve, verrà con me. Gli altri nelle celle, a far compagnia agli altri luridi prigionieri.-
Dave prontamente nascose il cerfischio nelle vesti, era la loro unica arma. Brandon a breve si sarebbe risvegliato dal suo stato e sarebbe stata la carta vincente. Sperava che fosse all'altezza della situazione e che li avrebbe aiutati, evitando di finire nelle mani dei folletti.
Le segrete, dove si trovavano le celle, erano buie e puzzolenti, gli gnomi si trovarono a condividere le stanze con altri simili che pativano la prigionia. Ne riconobbe molti, alcuni li credeva morti da tempo, ma la maggior parte era talmente debole che non si accorse nemmeno del loro arrivo. Da un'unica feritoia posta in alto entrava una flebile luce, ma l'apertura era troppo stretta per permettere loro di fuggire. Dave tastò lo stanzone tutto intorno e trovò solo solida pietra. Le celle erano state scavate direttamente nella roccia.
Mnop fu condotto nella sala del Regno, dove Jakow era in attesa. I due si guardarono a lungo, senza mostrare il minimo cedimento, sino a quando fu Jakow a prendere la parola. -Voglio fare un patto con te. Ti lascerò libero, e con te tutti i prigionieri, se mi consegnerai Gnurp. Non mi interessano i libri, non saprei che farmene, ma solo il tuo prezioso scienziato.-
Mnop ghignò: "Tu vaneggi. Consegnarti Gnurp? Tanto vale che ci uccidi subito. Anzi sono io che ti prego di farlo." Jakow si alzò di scatto dal trono, in preda ad un'ira malamente repressa: "Vedrai che cambierai idea dopo che avrai passato un bel po' di tempo nelle segrete! Ci penserà Orwold il carnefice a voi. Mi implorerai in ginocchio di toglierti la vita! Gettatelo in cella!"
I folletti agguantarono Mnop e lo portarono di peso fuori. Jakow passeggiava pensieroso: "Gnurp non lascerebbe mai sua figlia e i suoi amici nelle mie mani, cercherà di intervenire e allora io sarò pronto." Guardò un embrione che galleggiava in un grande vaso di vetro, "Tu sarai la mia opera migliore, mi sbarazzerò di quei nani una volta per tutte, e poi, il mondo degli umani!" La sua voce rimbombò tra le altissime volte del suo salone.
Jack si spostò prima che Mnop lo investisse, il nano finì sul pavimento, restò un attimo fermo poi si voltò lentamente. Era tutto ammaccato ma non nel morale. "Tutto bene fino a qui." esclamò sereno. "Bene come? Siamo prigionieri, moriremo in questo buco!" Mark gli si avvicinò con gli occhi fuori della testa. "Li vedi questi?" indicò i derelitti presenti, "Stanno aspettando solo di morire!" 
"Non è l'ora di lasciarsi andare, bisogna pensare, non piangere." esclamò Dave, non abbiamo molto tempo ma ce la possiamo fare ancora. Mnop, hai ancora il cerfischio?"
"Certo che ce l'ho, eccolo qua." Estrasse una specie di trombetta color avorio, la portò alla bocca e soffiò forte. Non uscì nessun suono. Ma Mnop sorrideva soddisfatto: "Ecco fatto, ci sentirà."
Brandon sentì scorrere dentro di se il sangue e lentamente i muscoli ripresero ad eseguire i suoi comandi. Era stata una sensazione orrenda che non aveva più voglia di riprovare. Uscì dalla copertura di rami sotto la quale i compagni l'avevano nascosto e si ritrovò sulle rive del fiume Knosso. Faceva fatica ad adattarsi alla nuova taglia di nano. Se da umano bastavano due salti per attraversare il fiume, con la sua taglia ce ne sarebbero voluti minimo sei. Mnop aveva parlato di un ponte poco più avanti, ma non riusciva a scorgerlo, in nessuna delle due direzioni. Sperò tra se che la missione stesse procedendo a dovere, anche se nella sua testa c'era qualcosa che gli diceva che il piano era andato storto. Doveva prendere una decisione: o proseguire, oppure tornare al villaggio e cercare di farsi ricevere da Gnurp, per studiare insieme una mossa.
Lo scienziato, all'oscuro del destino di Mnop e compari, stava ultimando la magia di Protezione. I libri erano al sicuro, e solo lui sapeva come renderli accessibili. Aveva bisogno di uno gnomo a cui trasmettere il metodo, ma l'unico di cui poteva fidarsi era Mnop, idea che scartò subito, vista l'avversione che Jakow provava per lui. Se l'avesse imprigionato avrebbe usato la sua magia per carpirgli le informazioni. Meglio un tipo meno importante, uno a cui il Signore di Wabas non avrebbe dato un soldo. La fortuna lo accontentò e lo fece facendogli piombare in laboratorio Brandon. Quello era il tipo giusto, per di più umano e con la possibilità di agire in entrambi i mondi. Le guardie lo avevano trovato fuori dal suo studio e vista l'urgenza che aveva di parlare lo avevano accompagnato all'interno.
-Sono Gnurp, che desideri?- chiese con fare altezzoso lo scienziato.
-Devi aiutarmi: ho paura che Mnop si sia cacciato in un brutto guaio!-
- E perchè dovrebbe essersi cacciato in un brutto guaio? Mnop non è di certo uno sprovveduto e poi conosce bene Jakow e molte cose sul suo regno che tu non sai. Cosa ti fa pensare che gli sia successo qualcosa?
Brandon raccontò tutto dall'inizio, compresa la sua leggerezza di infilarsi nel ruscello. Gnurp ascoltò parola per parola con molta attenzione e poi sbottò: - Ma allora tu non sai proprio un bell'accidenti di niente! In pratica tu sei rimasto pietrificato come un cretino mentre gli altri hanno proseguito e tu non hai la più pallida idea né di dove siano, né tanto meno se sia successo loro qualcosa!
Brandon divenne rosso come un peperone e ancora più piccolo di quanto non fosse già diventato, ma ad un certo punto sentì un qualcosa che gli risuonava nelle orecchie, come un suono che arrivava da lontano e che gli impediva di sentire le parole che Gnurp gli stava dicendo. Si mise una mano su di un orecchio con il palmo aperto, come a volersela sturare, ma il suono sembrava arrivare dal profondo della sua corteccia cerebrale, addirittura scosse la testa e strabuzzò gli occhi perchè quel suono sembrava invaderlo.
- Che stai facendo, impedito che non sei altro? - fece Gnurp.
- Non sento cosa dici Gnurp, sento le tue parole a sprazzi. Ho un fischio che mi sta invadendo la testa.
- Un fischio? Brandon! Guardami! - disse Gnurp scuotendo Brandon. - Mnop ti ha lasciato un cerfischio?
- Cer... che? Cerf.. Sì! Mi ha lasciato questo. Ed estrasse dalla tasca una trombetta color avorio.
-Brandon, devi ascoltarmi bene: ora dobbiamo fare una cosa insieme, poi prenderai il cerfischio e ci soffierai dentro. Davanti ai tuoi occhi compariranno le immagini della persona che dall'altro capo lo ha usato, inoltre potrete parlare, come se i vostri occhi si fossero scambiati. Sarà una cosa momentanea, giusto il tempo per sapere dove si trova, poi partiremo alla ricerca. Ho intenzione di mettere fine a questa situazione. Jakow sarà anche potente, ma dovrà vedersela con il sottoscritto. Siediti su quella sedia.-
Così fece, mentre il fischio sordo e prolungato gli spaccava la testa. Gnurp prese da un contenitore una sfera bianca e gli disse di ingoiarla; tutto pur che smettesse quel fastidio.
-Guardami, Brandon! Ora infonderò in te la conoscenza. Diventerai il custode di uno dei più potenti segreti conosciuti, quello della filasporta. Non dovrai parlarne ad anima viva, chiunque potrebbe torturarti e farti confessare- e così dicendo mormorò tre semplici parole, al suono delle quali Brandon si sentì invadere da informazioni prima incomprensibili, ma che poi lentamente presero ad avere un significato chiaro.
-Io... conosco... il segreto... della filasporta...!- esclamò il ragazzo portandosi le mani alla testa. In un attimo si rese conto di essere passato dal ruolo di semplice comparsa a quella di protagonista.
-Ora soffia nel cerfischio- Gnurp era impaziente di muoversi. Davanti agli occhi di Brandon comparvero le immagini di una cella, piena di gnomi sofferenti, poi udì la voce di Mnop.
-Jakow ci ha rinchiusi nelle segrete insieme ai prigionieri. Devi organizzarti e venire a salvarci.-
-Sono con Gnurp, insieme a lui studieremo un piano, cercate di resistere!-
Guardò lo scienziato ed insieme corsero fuori dal laboratorio.

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